Venezia, 26 ottobre 2021.
Dopo 11 giorni dal Decreto Ministeriale, e a 5 giorni dal “termine” della programmazione da effettuare da parte dell’Ente Regione per regolare lo smart working “ordinario”, ci saremo aspettati una discussione diversa da quella che è avvenuta.
Con riferimento al Pola e agli accordi che hanno già esteso alcune norme (es. flessibilità orari) immaginavamo che il confronto vertesse sulle valutazioni operate in vista del 2 novembre considerando anche l’esperienza svolta in Regione, l’opportunità di non fare “passi all’indietro” rispetto alla conferma di una modalità di lavoro che si diceva essere stata positiva (tanto i lavoratori che la parte datoriale) e non “impattante in negativo” sulla produttività.
Cosa è uscito dalla riunione?
- La conferma che i lavoratori fragili (con certificazione del medico competente) continueranno a svolgere attività in SW – ma questo è previsto da norme di Legge che hanno esteso al 31/12/2021 lo stato di emergenza -;
- La previsione di mantenimento dello SW a lavoratori che sono portatori di disabilità e/o assistono persone con disabilità fermo restando la “smartabilità” della loro attività e il parere del Dirigente;
- Nessuna indicazione sulla percentuale di lavoratori da confermare in smart working (ancora in corso la valutazione da parte della conferenza dei dirigenti), per quanto si sia lasciato trasparire che potrà essere superiore al 20% indicato originariamente.
Il punto critico è rappresentato da un altro aspetto: sostanzialmente dal giorno 2 novembre tutti i lavoratori saranno in presenza in attesa di meglio definire la regolamentazione dello SW. Come FP CGIL abbiamo spiegato le ragioni per le quali riteniamo questa ipotesi sbagliata e non soddisfacente chiedendo un aggiornamento del tavolo prima del 2 novembre per regolamentare lo SW. La preoccupazione dell’Ente è quella di avviare i contratti individuali prima della nuova uscita delle linee guida che il ministro “dovrebbe discutere” con le organizzazioni sindacali (dopo l’incontro di venerdì scorso) salvo poi dover tornare indietro. Noi, diversamente, riteniamo che l’Ente Regione abbia margini di autonomia rispetto alle linee di indirizzo, che debba operare rispetto a valutazioni di merito e preferiamo regolamentare prima del 2/11 e poi, eventualmente, aggiornare i contenuti del regolamento se e quando dovessero esserci sviluppi diversi. Esattamente con le stesse modalità operate nel corso di questi 20 mesi.
Non si capisce la ratio per la quale da un lato le norme hanno previsto l’allungamento dell’emergenza al 31/12 e dall’altro, con protocolli sulla sicurezza vigenti e vincolanti, si chiede a tutti i lavoratori di essere in presenza (nonostante non siano venute meno le disposizioni sul distanziamento anche negli uffici, le norme sulla sanificazione etc).