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FUNZIONI LOCALI ZERO ATTENZIONE PER RETRIBUZIONI E LAVORO: ALTRO CHE INCREMENTARE L’ATTRATTIVITÀ, ANCHE NELL’ENTE REGIONE TREND PREOCCUPANTE PER L’OCCUPAZIONE.

Ieri è giunta informativa alle organizzazioni sindacali da parte della struttura del personale che si dovrà aggiornare il Piano di Fabbisogno Triennale per il triennio 2024-2026 a fronte di un numero di cessazioni intervenute superiori al dato programmato. Detto in altri termini significa che anche nell’Ente Regione - come accade in tutto il settore – siamo di fronte alle cosiddette “dimissioni impreviste”.

Ci conferma, come abbiamo avuto modo di discutere nel corso delle assemblee con i lavoratori che la FP CGIL ha svolto in Regione sia per quanto riguarda il confronto sulle progressioni verticali sia per quanto riguarda le linee di indirizzo del Governo per il rinnovo del contratto, che oltre la retorica del Ministro sul valore del lavoro pubblico e degli interventi necessari a rendere attrattive le nostre strutture, si sta andando in direzione opposta.

Se non si mettono risorse significative per lo stipendio base e per il salario accessorio, se fai passi del gambero rispetto al lavoro agile ritornando a prassi precedenti, se pensi di valorizzare le competenze mettendo più soldi a qualcuno ma togliendoli agli altri, se non rifinanzi le progressioni verticali in deroga e al tempo stesso mantieni tutti i vincoli sul salario accessorio e sui tetti alla spesa (=meno soldi ed assunzioni) non rendi attrattivo un bel nulla ma svuoti un po’ alla volta gli Enti.

Anche per queste ragioni ai tavoli di confronto sulle progressioni verticali FP CGIL ha chiesto di andare oltre il finanziamento dello 0,55% perché su 1 lavoratore che passa ce ne saranno almeno altri 10 che, pur avendo potenzialmente i requisiti, non passeranno. E già il fatto che a distanza di mesi non siano ancora usciti i bandi per noi è un tema significativo.

Anche per queste ragioni, nel corso dei tavoli tecnici di verifica sul nuovo contratto aziendale, FP CGIL ha voluto affrontare in una unica sessione la discussione non trattando a parte il tema dei differenziali stipendiali (ex P.E.O.) definendo subito i criteri per cominciare a contrattare subito le risorse per definire il nuovo sviluppo di progressioni. Per Tutti.

Consideriamo, peraltro, che siano priorità la riapertura di una discussione sul lavoro agile, sulla carenza dell’organico in taluni settori (dove è ingiustificabile agire con trasferimenti coatti da una sede all’altra, talora da una provincia all’altra), e su strumenti di welfare aziendale che se “si finanziano anche con il fondo del salario” deve andare a tutti i dipendenti, nessuno escluso.

SU TUTTE LE QUESTIONI CHE RIGAURDANO IL PROSEGUO DELLA DISCUSSIONE PER IL CONTRATTO AZIENDALE STIANO SERENI TUTTI: LA FP CGIL, COME FATTO IN PRECEDENZA, NON FIRMA ACCORDI SENZA AVER PRIMA COINVOLTO, DISCUSSO E FATTO VOTARE I LAVORATORI.