GLI IMPEGNI PRESI A LUGLIO COMPLETAMENTE DISATTESI: GRAVE SOTTOVALUTAZIONE
Comunicato FP CGIL, CISL FP, CISL FISASCAT, UIL FPL, UILTUCS Veneto
Venezia - 21 ottobre 2020 | Quando a luglio abbiamo sottoscritto un impegno con l’Assessore alla sanità ed alle politiche sociali ad avviare subito tavoli di confronto sulle questioni legate alle dotazioni di personale, alla riorganizzazione ed agli aspetti economici non era per sfizio ma per necessità. Era chiaro anche allora che il piano di sanità preparato dalla regione per organizzare la graduale ripresa delle attività e per affrontare l’allora possibile ripresa della pandemia, oggi una realtà purtroppo, si reggeva solo a fronte di un reale potenziamento del personale. In sanità e nei centri di servizio. Quell’impegno è rimasto sulla carta e da luglio non si sono mai aperti i tavoli di confronto nonostante ripetute sollecitazioni.
Consideriamo che non aver attivato per tempo questi tavoli che ci consentivamo peraltro di operare anche sollecitazioni e proposte da suggerire alla Conferenza Stato-Regioni sia grave e frutto di sottovalutazione. E costringe tutti, ancora una volta, ad operare interventi in emergenza: evidentemente siamo al punto di partenza e quanto vissuto da febbraio a maggio a poco è servito. Con l’aggravante che ampia parte del personale che dovrà nuovamente gestire l’emergenza, sia in ospedale che nel territorio e nelle strutture residenziali, è già sufficientemente provato da quello che ha vissuto.
Oggi appare indubbio che è necessario un piano straordinario di assunzioni visto che siamo nuovamente in piena emergenza Covid-19. E serve guardare con priorità a quelle situazioni che per prime rischiano di non reggere; la si smetta di affermare che i centri di servizio non sono di competenza regionale e si cominci ad agire, Stato e Regioni, per trovare risorse e soluzioni superando quei vincoli che in questa fase non hanno ragione di essere. A partire dai vincoli alla spesa.
Tre mesi persi che ci potevano consentire di essere un po’ più preparati rispetto a come siamo oggi. Tre mesi nei quali quella richiesta di “fare squadra” forse valeva per molti ma non per i lavoratori ai quali, evidentemente, si chiede solo di “obbedir tacendo”.
Personale, risorse economiche e confronto sulle possibili riorganizzazioni. Questi i temi. A elezioni terminate e Giunta e Consiglio insediati non ci sono più scuse che reggano.