Todesco e Bernini (Fp Cgil Veneto): comportamento irresponsabile e ricattatorio, la Regione revochi le convenzioni.
Venezia, 18 luglio 2020 - Il 10 giugno scorso Cgil Cisl, Uil e le associazioni datoriali della sanità privata Aris ed Aiop hanno sottoscritto la preintesa sul rinnovo del contratto nazionale atteso da 14 anni.
Le parti sindacali hanno svolto le assemblee di consultazione con i lavoratori per avere mandato alla sottoscrizione definitiva ottenendo ampio consenso. A distanza di oltre un mese le associazioni imprenditoriali non solo rimandano la firma dell’accordo ma lo rimettono in discussione.
“Una situazione incredibile mai vista in tanti anni – dichiara Sonia Todesco segretaria Fp Cgil Veneto – un comportamento irresponsabile da parte delle controparti private che non siamo più disponibili a tollerare”.
“Lavoratori e cittadini devono sapere cosa sta accadendo e gli imprenditori privati si assumano la responsabilità di raccontare come stanno le cose- attacca Todesco - Gli imprenditori privati hanno fatto profitti e utili in questi anni, grazie soprattutto a convenzioni pubbliche che garantiscono finanziamenti ed attività sicure, e grazie allo spostamento di importanti spazi nel mercato assicurativo con i fondi dell’assistenza sanitaria integrativa. Ma come sempre a loro non basta mai che chiedono sempre di più a stato e regione dando sempre meno ai lavoratori”.
“Da funzione integrativa della sanità pubblica, la sanità privata accreditata diventa soggetto che tiene in ostaggio regioni e lavoratori – sottolinea Todesco - Le prime con il ricatto sui servizi ai cittadini, i secondi con il ricatto occupazionale”.
“A questo punto - aggiunge Ivan Bernini segretario generale FP Cgil Veneto - di fronte a questi ricatti rivolti a regione e lavoratori da parte di questi soggetti proponiamo alla Regione Veneto di muoversi in una direzione: intervenga con la revoca di tutte le convenzioni alla sanità privata convenzionata, parta subito un piano di riacquisizione dei servizi e del personale di quelle strutture e potenzi i servizi di salute pubblica”.
“Questi signori imprenditori, che pubblicizzano aperture di mirabolanti nuove strutture in Veneto, non sanno provare più vergogna e soprattutto hanno imparato l'arte di fare pressione sulle risorse pubbliche. Per questo i con zero rischio di impresa” conclude.