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PRESENTEREMO ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

Venezia, 24 febbraio 2021 - I contenuti dell’interrogazione della Consigliera Monica Sambo fotografano in modo del tutto chiaro la ragione per cui i Musei Civici di Venezia sono stati chiusi: fare cassa sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie. - dichiarano Daniele Giordano (Fp Cgil) Monica Zambon ed Andrea Porpiglia (Filcams Cgil) Silvia Salvati (Fisascat Cisl) Mario Ragno (Uil Fpl) Andrea Zaniol (Uil Trasporti)

È ormai evidente che la chiusura dei Musei è servita a scaricare sulla collettività e sulle casse pubbliche il costo del lavoro della Fondazione e del sistema degli appalti.
Lavoratrici e lavoratori degli appalti che faticano ad arrivare alla fine del mese, con una cassa integrazione di poche centinaia di euro e che devono apprendere dai giornali che il loro salario serve a far fare utile alla fondazione e ad incrementare il patrimonio.
Lavoratrici e lavoratori della Fondazione Musei che avrebbero potuto ad esempio contribuire a costruire la progettualità del futuro dell’Ente, a fare manutenzioni spesso rinviate, a continuare la catalogazione del patrimonio a verificare la conservazione dei nostri beni artistici e culturali e a proseguire nell’attività scientifica, anche nel rapporto con le scuole, invece di essere lasciati a casa.

In barba alle previsioni di utile di bilancio si è scelto di tagliare il salario ai lavoratori, gli stessi che già nel 2020 avevano dato fino a 10 mesi di cassa integrazione.

Ad aggravare ulteriormente la situazione è che il Cda della Fondazione ha deliberato un prestito che da quanto si apprende ha oneri all’incirca per 250.000 euro a carico delle casse della Fondazione, che è bene ricordare è un soggetto di proprietà pubblica, considerato inutile dallo stesso Cda.

Per questa ragione presenteremo un esposto alla Corte dei Conti affinché si verifichi l’effettiva necessità di questa scelta, che pesa sulle casse della fondazione in modo da accertare eventuali responsabilità erariali in capo a chi l’ha decisa.

Brugnaro si vanta tanto di essere un brillante imprenditore per cui o è stato “raggirato” nel deliberare un prestito di cui pare non ci fosse bisogno, oppure sorgono dei seri dubbi sulle capacità manageriali.

La cosa certa è che gli unici a gioire in questa vicenda sono sicuramente i due Istituti di Credito che hanno acceso i prestiti per quattro milioni di euro, speriamo anche di poter vedere la gara comparativa tra numerosi istituti di credito in modo da essere certi di aver almeno scelto i più vantaggiosi.

In questo quadro pare che si ipotizzi di impegnare parte del personale, e forse risorse economiche, per il salone nautico o per risistemare l’Abate Zanetti, che come è noto è passata in gestione alla Fondazione Musei Civici. I soldi per i lavoratori non ci sono ma per la propaganda del Sindaco si?

Per tutte queste ragioni serve costruire una giornata di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei Musei insieme alle associazioni, ai movimenti, a tutti coloro i quali hanno a cuore una diversa gestione del patrimonio artistico e culturale della nostra città.

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