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Si apra subito un confronto vero sul riordino istituzionale del nostro territorio

Venezia, 8 gennaio 2022 - “Le briciole della prima parte di fondi del PNRR che arriveranno nel territorio Veneziano sono un grave colpo per la nostra provincia e per il comune capoluogo frutto dell’assenza di programmazione e del totale abbandono della Città Metropolitana e che avranno anche effetti negativi sui posti di lavoro che si potevano creare” – dichiara Daniele Giordano, Segretario generale Fp Cgil.

La Città Metropolitana è stata trasformata in un organismo vuoto, con poche competenze e che per le scelte operate da Brugnaro non produce più alcuna sinergia con il territorio” - accusa Giordano .

Il drastico calo di personale, circa il 20% negli ultimi 5 anni, è solo uno degli elementi che dimostra come su questo ente ci sia un totale disinvestimento aggravato dal fatto che mancano anche molti dirigenti e diversi sono addirittura in prestito dal Comune di Venezia.

Prosegue il Segretario generale della Fp Cgil: “adesso che è passata la fase demagogica sul superamento delle Province ci si rende conto di quanto sia fondamentale ed importante un ente intermedio che coordina e governa le politiche del territorio.
I comuni che in questi anni hanno perso a loro volta centinaia di dipendenti, con un calo medio a livello metropolitano che supera il 10%, non possono farsi carico di una progettazione ampia e forte come quella che richiede il PNRR. È chiaro a tutti che la scelta di non sostenerli va solo nell’interesse del comune capoluogo che punta, come in altre occasioni, a fare incetta di finanziamenti a scapito dei comuni più piccoli e delle realtà che da tempo vivono una crisi economica e sociale”.

“Quanto è avvenuta – continua Giordano - implica un’immediata riflessione sul ruolo degli enti locali e sulla necessità di ripensare il ruolo degli enti intermedi. Le unioni di comuni, o aggregazioni di funzioni, non rispondono alle esigenze di coordinamento e di programmazione a cui sono chiamati gli enti locali. Serve una riflessione che, partendo dal fatto che si possono individuare almeno quattro aree territoriali all’interno della Città Metropolitana - Comune di Venezia, Riviera e Miranese, Chioggia e il Veneto Orientale - definisca strumenti di sinergia reali che permettano di essere competitivi con altre realtà territoriali dentro e fuori la nostra regione.

Per Giordano “Servirebbe subito un’iniziativa politica che apra un dibattito per valutare se sia meglio riportare al voto la Città Metropolitana permettendo a lavoratori e pensionati di scegliere chi li deve rappresentare superando questa logica dell’elezione indiretta che evidentemente produce solo accordi politici ma nessun vantaggio per i cittadini, o sia meglio definire una normativa che, non obbligando alle fusioni di Comuni che purtroppo si sono rilevate complesse per molteplici ragioni, permetta meccanismi di aggregazione funzionale tra aree omogenee con un numero minimo di abitanti che superi almeno i 100.000 in modo da poter competere nelle sfide che il PNRR ci pone”.

Come Cgil – conclude Giordano – riteniamo che tutto il territorio metropolitano abbia la necessità di essere protagonista di progetti di rigenerazione urbana, di ripensamento delle città e delle periferie e stiamo perdendo questa opportunità per la responsabilità di chi guida la Città Metropolitana”.