Venezia, 25 marzo 2022 - Dai dati in nostro possesso emerge in modo chiaro che nei Comuni della città metropolitana di Venezia vi sia un calo del personale di circa il 10% e che questo, in molte realtà, determinerà la messa in discussione dei servizi o la possibilità di seguire adeguatamente l’iter del PNRR – dichiara Daniele Giordano, Segretario generale Fp Cgil.
Lo vediamo scorrendo i dati come vi siano amministrazioni che hanno perso numerose unità di personale determinandone cali significativi che riguardano tutti i settori e che si aggiungono ai pensionamenti e alle uscite degli anni precedenti.
Vi è una vera e propria emergenza enti locali nel nostro territorio che in parte è responsabilità del Governo ma in parte anche delle scelte di Sindaci e dirigenti che non hanno sostituito il personale in pensione, non hanno svolto i concorsi salvo poi correre per usare le graduatorie degli altri enti, non hanno fatto una programmazione dei fabbisogni o hanno scelto di utilizzare le risorse destinate alle spese del personale per altre attività.
Vi sono invece amministrazioni che hanno rafforzato gli organici e che ritengono fondamentale l’apporto che dà il personale in servizio.
È del tutto evidente come oggi sia impensabile risolvere in poco tempo questa situazione ma i ritardi che ci sono nei confronti di alcuni servizi ai cittadini, le difficoltà nel progettare le attività legate al PNRR, le risposte pressanti a continui cambi della normativa o alle misure straordinarie come quelle inerenti all’edilizia con il bonus 110 non possono in alcun modo essere addebitate ai lavoratori che stanno facendo il massimo.
Come sindacato non possiamo che esortare tutte le amministrazioni a bandire i concorsi, a fare piani di fabbisogno adeguati e che tengano conto di tutte le professionalità e a fare una battaglia anche nell’Anci affinché si dia reale libertà di assunzione ai comuni e si fissino degli standard di personale minimo per amministrazione.
Appare evidente come i residenti della città metropolitana di Venezia siano penalizzati rispetto al dato nazionale dove abbiamo una media di 1 dipendente degli enti locali ogni 119 abitanti mentre a Venezia 1 ogni 160 abitanti.
Una differenza che vuol dire meno servizi ai cittadini e meno prestazioni, magari alle fasce più deboli, che senza interventi non potrà che aggravarsi.
Questa situazione è aggravata anche dall’età media del personale che per gli uomini è di 52,11 anni e per le donne di 51,59 anni.
Come Cgil – conclude Giordano – chiediamo alle amministrazioni di aprire un confronto congiunto sulle reali esigenze degli enti locali per fare un lavoro comune affinché gli evidenti buchi negli organici possano essere colmati e si garantiscano servizi uniformi a tutti i cittadini del nostro territorio.