Servizi 0-3 - Strappo tra Stato e Regioni
Prove muscolari in corso generano ulteriore confusione
Venezia, 4 giugno 2020 - Stamani nella consueta conferenza stampa il Presidente della Regione Luca Zaia ha affermato che da lunedì 8 giugno apriranno i servizi 0-3 anni e che nel pomeriggio si appresta a firmare la relativa ordinanza.
“Devo prendere atto con mio rammarico che da Roma hanno avuto 10 giorni per risponderci, - ha detto - abbiamo atteso fino all'ultimo. Non stiamo facendo prove muscolari: abbiamo atteso, ma adesso dobbiamo aprire, non ha più senso aspettare. Spero almeno ora possa arrivare una validazione dal comitato scientifico tecnico “.
Messaggi contraddittori ed effluvio comunicativo non aiutano se non a generare ulteriore confusione. Solo ieri il Presidente richiamava i cittadini al rispetto delle regole ed ammoniva rispetto al fatto che “se entrano nel loop che è finito tutto ed è andato tutto bene sbagliano. Il virus ha perso la sua potenza ma c’è”.
“Riteniamo – afferma Ivan Bernini segretario generale della FP Cgil Veneto – che la situazione che si sta determinando è esattamente l’opposto di quanto affermato dal Presidente: una prova di forza muscolare tra istituzioni, un aperto conflitto tra Stato e Regione che chiude definitivamente “il patto di solidarietà e responsabilità” che si era generato durante l’emergenza”.
“Peraltro - continua Bernini - poniamo noi una domanda che evidentemente nessuno ha posto: se trascorsi 10 giorni il comitato scientifico non ha ancora risposto, non ci si pone il dubbio che forse la scienza non è così convinta sia opportuna e sicura la piena riapertura di questi servizi? E se entro lunedì il comitato scientifico dovesse dare parere negativo che si fa? Si prende atto o si va avanti in nome del primato della politica sulla scienza?”
“Lavorar di fino quando serve la raspa è sempre complicato, ma non ci rinunciamo. - prosegue Bernini - Spiegare in questo contesto che l’attività svolta nei servizi 0-6 è fondata sul contatto e sul legame tra bambini e educatrici e non può in alcun modo essere equiparata ad una semplice attività ludica, convincere sul principio che non vi è nulla di più sbagliato nell’equiparare i servizi educativi ai centri ricreativi perché ciò significa negare il valore pedagogico ed educativo svolto dal personale di questi servizi è impresa titanica. Avremmo apprezzato che accanto ad una risposta emergenziale rivolta alle famiglie ed alle donne si fosse almeno provato a costruire un progetto educativo, sperimentale, in vista della riapertura a settembre. Ma di questo non c’è traccia”.
Conclude Bernini: “Facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica: "La comunicazione istituzionale non va in alcun modo confusa con la propaganda politica e non può ridursi all'esaltazione acritica dell'attività delle singole amministrazioni. Si tratta di rendere un servizio ai cittadini e non di farsi pubblicità". Non vorremmo esagerare ma lo strappo di oggi è esattamente l’opposto di quanto auspicato dal Presidente Mattarella".