Sanità Riviera e Miranese - apriamo gli stati generali mettendo al centro i bisogni di salute dei cittadini
Venezia, 27 luglio 2022 - Come Sindacato riteniamo che la programmazione socio sanitaria del nostro territorio vada affrontata in modo trasparente e con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio a partire da cittadini e lavoratori - dichiarano Daniele Giordano Cgil, Daniele Tronco Spi e Marco Busato Fp Cgil.
Non possiamo in alcun modo accettare che si trasformi la salute dei cittadini in un dibattito giornalistico invece che in confronti reali con i lavoratori, le forze sociali, le associazioni e tutti i soggetti che rappresentano il mondo della salute.
Utilizzare la stampa per comunicare, in un territorio, il cambiamento della programmazione sanitaria ospedaliera, ed annunciare alla popolazione che si sono cambiati i criteri di allocazione dei servizi e dei reparti è il modo peggiore per portare i cambiamenti necessari.
Sono anni che come Sindacato chiediamo un confronto sui “doppioni” nei servizi e rivendichiamo una seria revisione della spesa per evitare gli sprechi in sanità, ed ora siamo contenti che anche il presidente Zaia sia arrivato a questa conclusione.
Come Cgil ribadiamo che serva l’apertura degli stati generali della sanità veneziana in modo da aprire un confronto con i portatori di interesse (i cittadini, forze sociali, associazioni) che in quel territorio ci vivono perché non basta dire alla popolazione dell’area Dolo-Mirano-Noale che “bisogna abbandonare il vetusto concetto di difesa degli ospedali legato al numero dei posti letto”, bisognerebbe spiegare bene cosa significa questa opinione.
Il ripensamento della sanità della Riviera e del Miranese deve garantire i servizi di prossimità, facendo decollare finalmente l’assistenza territoriale con un forte patto tra medicina di base e servizi sanitari-socio-sanitari e sociali. Va assegnato personale e risorse ai Distretti e ai Consultori, all’Adi, attivando gli Ospedali di Comunità, le URT e gli Hospice, i posti letto della riabilitazione, una forte sinergia con i Centri di Servizio dell’area. Questo territorio paga la mancata applicazione della programmazione, tanti annunci rimasti sulla carta. Perfino il Pronto Soccorso, appena inaugurato, ci ha messo 10 anni per riuscire ad aprire i battenti.
Come Sindacato siamo pronti a discutere ma poniamo due condizioni imprescindibili: il ripensamento della sanità della Riviera e del Miranese non si fa per dirottare cittadini verso Padova o verso l’ospedale Hub, i processi di ripensamento e innovazione devono riguardare l’intera Ulss Serenissima perché altrimenti ogni scelta rappresenterebbe un depotenziamento di questa area.