Alcune Ipab vorrebbero non riconoscere gli arretrati relativi al rinnovo del contratto ai lavoratori cessati nel triennio 2019/2021. Dichiarazione di Stefano Bagnara, segreteria Fp Cgil Veneto
"È con una certa incredulità che veniamo a conoscenza del fatto che, in questi giorni, alcune Ipab del Veneto (sembra una minoranza, fortunatamente) hanno dato mandato ad uno studio legale di verificare la possibilità di non corrispondere al personale cessato nel triennio 2019/2021 gli arretrati stipendiali relativi al recente rinnovo del contratto delle Funzioni Locali (siglato da Organizzazioni sindacali e Aran lo scorso 16 novembre 2022).
Tale iniziativa non è che l’ennesimo tentativo di trovare motivi, pretesti o spazi di interpretazione normativa per non riconoscere ad una parte del personale quanto stabilito dal contratto di lavoro per il tempo effettivamente lavorato, e pone forti dubbi sul clima nel quale si andranno ad aprire le contrattazioni aziendali nei prossimi mesi: c'è il rischio che vengano messi in discussone altri istituti contrattuali.
È grave che questa azione si rivolga a lavoratrici e lavoratori che sono stati impegnati direttamente nell’affrontare l’emergenza pandemica, che tanto duramente ha colpito i Centri Servizi della nostra regione, sostenendo carichi di lavoro pesantissimi, mettendo a rischio la propria salute, fisica e mentale, facendosi direttamente carico di garantire le prestazioni in una situazione di straordinaria gravità. Oltretutto, questo personale, a differenze di quello della sanità pubblica, è stato completamente ignorato nel momento dello stanziamento di risorse per i cosiddetti “incentivi COVID”, restandone del tutto escluso. Per questo ci aspettavamo che le istituzioni, le associazioni di rappresentanza e i singoli enti avvertissero la nostra stessa urgenza di trovare forme di incentivazione e gratificazione per le lavoratrici e i lavoratori. Non arrivavamo, però, neppure ad ipotizzare che potesse essere messo in campo un simile tentativo per ammortizzare i costi del rinnovo contrattuale sulle spalle di alcuni dei dipendenti, in barba a qualsiasi forma di rispetto e dignità professionale.
Ci piacerebbe capire quante risorse economiche, anche in termini di tempo speso, sono state investite per affidare tale incarico allo studio legale di turno, perché appare evidente che molte altre sono le priorità verso le quali indirizzare le risorse: aumento degli organici, organizzazione del lavoro sostenibile, miglioramento generale delle condizioni di lavoro.
Siamo certi che gli enti preposti non potranno che confermare che le somme arretrate vanno pagate anche al personale cessato, così come sempre è stato per le tornate contrattuali precedenti. Anche per questo abbiamo già sollecitato la Regione Veneto ad intervenire prontamente per bloccare sul nascere questo o altri tentativi, più o meno temerari, di non applicazione del contratto nazionale".