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Venezia, 2 febbraio 2023 - Come FP CGIL siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Cooperativa sociale Primavera che da due mesi sono senza retribuzione e non hanno alcuna sicurezza sugli stipendi futuri.

La cooperativa opera nel settore delle pulizie e della manutenzione del verde impiegando circa un centinaio di lavoratori e lavoratrici soci, con lo scopo sociale di inserimento lavorativo di persone svantaggiate prevalentemente nel territorio di Dolo-Mirano.

«È da oltre un anno che la cooperativa ha problemi di liquidità e non riesce a pagare gli stipendi in modo puntuale il 20 del mese come previsto dal CCNL, oltre ad avere una situazione debitoria nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici in particolar modo sui versamenti del TFR nei fondi pensione, versamenti fermi al 2019» spiega Chiara Cavatorti della Cgil Funzione Pubblica di Venezia.

«Come FP CGIL abbiamo tenuto più di un tavolo con la cooperativa e più volte abbiamo chiesto un piano di rientro e uno scadenzario preciso per capire come il Consiglio d’Amministrazione della cooperativa intendesse affrontare questa situazione – prosegue la sindacalista - Ad oggi c’è solo la convocazione di un’assemblea dei soci per deliberare un aumento del capitale sociale».

«Anche questo ci preoccupa e non poco – sottolinea Cavatorti - non vorremmo che a lavoratori e lavoratrici senza stipendio da due mesi, soci solo sulla carta, venisse chiesto di risolvere i problemi della cooperativa con aumento della quota sociale trattenuta dalle buste paga di ogni socio-lavoratore.

Pertanto facciamo appello alle committenze pubbliche e private, in particolare a Veritas, all’Ulss 3 Serenissima e al Comune di Mirano, a cui abbiamo già chiesto di intervenire per sostituirsi nei pagamenti delle retribuzioni, al Consorzio Zorzetto di cui la cooperativa fa parte, e chiediamo di convocarci e dare delle risposte urgenti a questi lavoratori».

«Come FP CGIL abbiamo indetto lo stato di agitazione e continueremo la mobilitazione con ogni azione necessaria, compresa l’apertura delle vertenze. Riteniamo inaccettabile che i lavoratori, oltre ad essere senza stipendio, siano anche senza risposta alcuna» - conclude.