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CONFIDIAMO IN UN GRANDE RISULTATO AL TAVOLO REGIONALE PER LA DIRIGENZA SANITARIA IN LINEA CON IL PROTOCOLLO NAZIONALE DI CGIL CISL UIL

Oggi ci aspettiamo un grande risultato al tavolo regionale per la dirigenza sanitaria della nostra regione impegnata nell’emergenza Covid19.
In continuità con il Protocollo Nazionale sottoscritto da CGIL-CISL-UIL con la Conferenza delle regioni il 29 aprile 2020, il cui recepimento nel Decreto rilancio ha di fatto reso possibile lo sblocco delle risorse regionali per premiare i dipendenti della sanità, sottoscriveremo, anche per la dirigenza sanitaria, come lo è stato per il comparto nelle scorse settimane, un accordo di riconoscimento per il notevole impegno dei nostri medici e sanitari durante la fase emergenziale.
Un impegno che ha reso possibile rispondere alle migliaia di cittadini affetti da Covid19 che hanno letteralmente invaso gli ospedali delle aziende sanitarie della nostra regione.

Abbiamo lavorato molto - affermano Sonia Todesco e Giovanni Campolieti della FP CGIL Veneto - per costruire un accordo in linea con quanto previsto dal Protocollo Nazionale a partire dal tema delle risorse messe a disposizione dalla regione in quota massima per dirigenza e comparto e a partire dalla ripartizione delle somme tra le due aree che è stata voluta da noi e regione, assieme alle altre regioni d’Italia, secondo il criterio del numero dei dipendenti. Un criterio che ha salvaguardato quello spirito di solidarietà tra professionisti che si è creato nelle aziende durante e dopo l’emergenza.

Alla Regione chiederemo che per la dirigenza i 7.358.493 euro siano utilizzati per riconoscere una premialità ai sanitari direttamente coinvolti nell’emergenza ma non solo, proporremo che le risorse vadano ad incrementare anche quegli istituti contrattuali, come ad esempio la Pronta Disponibilità, che più di altri hanno affaticato i nostri professionisti. Proporremo, nell’ambito dell’utilizzo, che siano previste cifre significative. Pari attenzione andrà anche posta, con indicazioni alla contrattazione aziendale, a tutto il personale di supporto all’emergenza che si è mosso per permettere all’intera organizzazione di affrontare i quotidiani problemi.

E’ evidente - affermano Todesco e Campolieti - che non prevedendo il Contratto della dirigenza sanitaria, contrariamente al comparto, la possibilità di riconoscere un’indennità specifica di rischio infettivo dovremo utilizzare le progettualità come unico strumento andando a convergere su questo istituto, oltre alle risorse messe a disposizione dai due decreti (Cura Italia e Decreto rilancio) anche tutti gli importi che si renderanno disponibili a partire da quelli previsti dall’art. 1 comma 435 L 205/2017 pari a 1.831.579 e non ancora ripartiti alle aziende sanitarie.

Sarà infine necessario riposizionare sul tavolo, certamente aumentandoli, gli 8.000.000 di euro per prestazioni aggiuntive già messe a disposizione dalla regione e rifiutate da Anaao e Cimo.
Su queste due principali Organizzazioni Sindacali andrà fatto un discorso molto serio in quanto le loro politiche sindacali di principio hanno lasciato sul tavolo in forma irrecuperabile 1.000.000 di euro legati alla proposta regionale, rifiutata categoricamente da tutte le Organizzazioni Sindacali dei medici, eccetto FP CGIL Medici e dirigenti e UIL Medici, di ripartire i 20.310.880 euro previsti dall’art. 1 del D.L n. 18 del 17 marzo 2020 utilizzando il criterio del valore dello straordinario. Nel chiedere che tale criterio fosse utilizzato per tutti gli importi, cosa che non è avvenuta, hanno di fatto buttato al vento un milione di euro che avrebbero potuto confluire sulle progettualità aumentandone il valore.
Una posizione difficile da capire che ha fatto perdere molto tempo al tavolo e ai medici e che porterà all’erogazione della premialità sicuramente diversi mesi dopo il comparto.

Venezia 26 maggio 2020

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