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Mobilitazione dei lavoratori di Padova, Treviso e Venezia martedì 20 giugno.

Dgmc incapace di strutturare un'organizzazione adeguata per affrontare al riforma Cartabia. La Riforma Cartabia è vigente e gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna del Venezia Padova e Treviso sono ancora in condizioni organizzative pietose.

ULEPE PADOVA

L’ULEPE di Padova ha competenza per i territori di Padova e Rovigo. Padova è la provincia più popolosa della Regione Veneto. Ricadono nella competenza di questo Ufficio 3 Istituti: la Casa di Reclusione di Padova; la Casa Circondariale di Padova e la Casa circondariale di Rovigo. Allo stato attuale vengono gestiti 2.560 casi circa con un personale composto da soltanto 14 funzionari di servizio sociale di cui due svolgono funzioni di Direttore e Capo Area e due dei quali a breve saranno pensionati. Data la situazione, ogni assistente sociale ha un carico di lavoro che si aggira intorno ai 200 casi.

Le nuove piante organiche, ormai approvate dal Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, hanno previsto soltanto 4 assistenti sociali in più rispetto all’attuale pianta organica, non tenendo in considerazione l’effettivo carico di lavoro dell’Ufficio Anche recentemente, in occasione dell’ assunzione in deroga alle normali procedure di funzionari di servizio sociale presenti fra gli idonei di un concorso bandito da un ente locale, la situazione di Padova è stata ignorata dal DGMC a causa di un’ ostinata cecità rispetto al reale fabbisogno dell’Ufficio

ULEPE TREVISO

Dapprima sede di Servizio dell’UIEPE di Venezia e attualmente divenuto Ufficio locale di esecuzione penale esterna per effetto di un decreto Ministeriale che gli ha attribuito la competenza anche sulla provincia e sul carcere di Belluno, non ha visto incrementare il numero di funzionari di servizio sociale in numero proporzionato al nuovo carico di lavoro tanto che, temporaneamente è la sede di Venezia a farsi carico degli utenti di Belluno. La sede di Treviso è carente di scrivanie, sedie, pc, linee telefoniche , linee internet; mancano spazi per fare colloqui: una sola stanza per 14 operatori dei vari profili. Manca del tutto il personale amministrativo per cui i funzionari di servizio sociale devono farsi carico anche delle mansioni amministrative sottraendo tempo prezioso al loro lavoro sui casi e alla gestione dei progetti, (sportello Map, progetto reagire, giustizia riparativa)

Anche la sede di Treviso, nonostante l’acquisizione della provincia di Belluno con circa 400 casi in più e un ulteriore istituto di pena da seguire ha visto assegnare, inspiegabilmente, una solo funzionario di servizio sociale fra quelli reclutati in deroga alle normali procedure, nonostante il carico dei funzionari di servizio sociale conti già attualmente più di 100 utenti assegnati ad ogni singolo operatore.

UIEPE VENEZIA

Pur trattandosi di un Ufficio Inter-distrettuale ossia di una sede che ricopre funzioni di coordinamento rispetto a tutti gli Uffici del Triveneto, l’Ufficio di Venezia conta una sola unità amministrativa superstite rispetto alle 7 previste dalle piante organiche del 2020. L’effetto di questo vuoto si è tradotto in scelte organizzative paradossali: coprono le carenze di personale amministrativo unità del comparto sicurezza che invece di essere dedicate al controllo sulle misure alternative vengono utilizzate per scaricare la posta e aprire e chiudere fascicoli e coprono le carenze di personale amministrativo i funzionari di servizio sociale che sono già insufficienti per soddisfare la notevole richiesta di programmi di trattamento per la messa alla prova e predisporre i nuovi programmi per le misure previste dalla Legge Cartabia, nonché la necessità di apertura degli sportelli di prossimità presso il Tribunale Ordinario e la necessità di garantire i presidi negli istituti di pena.

Anche per l’UIEPE di Venezia le scelte del DGMC sembrano condotte dalla stessa logica insensata: nel caso della recente assunzione di assistenti sociali dalla graduatoria di un concorso svolto dall’Amministrazione Comunale di Santa Maria di Sala (VE) sono state assegnate ben 9 unità a Venezia scelta che determina degli effetti paradossali :

  • Non considera la sofferenza delle altre sedi per un carico di lavoro pro-capite anche più elevato

  • Non considera la perdita di competenza di Venezia sul territorio di Belluno che andrà a gravare sulla sede di Treviso

  • Va a congestionare la sede di Venezia sul fronte degli spazi visto che è tuttora carente di stanze per gli operatori, per i colloqui con l’utenza e vede concentrate ben otto postazioni di lavoro stile call-center in una sola stanza, ospita inoltre il nucleo di Polizia Penitenziaria già privo di idonea collocazione e che verrà a breve incrementato di personale

  • va ad appesantire dell’onere della formazione dei neo assunti il personale presente visto che l’immissione in servizio è già avvenuta lo scorso 11 aprile senza previsione di un corso di formazione tanto più necessario nei confronti di personale che non ha superato un concorso bandito dal ministero della giustizia

  • crea disparità di trattamento fra lavoratori in quanto la scelta della sede dei neo-assunti non è stata preceduta da interpello per mobilità del personale già presente che avrebbe potuto aspirare alle sedi assegnate.

Il personale è stressato dal peso del carico di lavoro e dalla necessità di destreggiarsi fra mille difficoltà per garantire comunque le prestazioni richieste, di conseguenza il clima lavorativo ed organizzativo è fortemente deteriorato

La complessità del lavoro svolto dagli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, che si occupano della presa in carico di adulti sottoposti a procedimenti penali, non può essere affrontata adeguatamente con questa organizzazione ed esiguità del personale in quanto si rischia di ridurre gli interventi a mere prassi burocratiche per mancanza del tempo necessario e si mette a repentaglio la salute del personale sottoposto ad uno stress continuo generato dal moltiplicarsi di compiti e responsabilità.

Da tempo le Organizzazioni sindacali stanno cercando di correggere il tiro a queste scelte paradossali del DGMC e di aprire un dialogo con la dirigenza dell’Ufficio Inter-distrettuale di Venezia per affrontare i numerosi problemi organizzativi degli Uffici ma stanno ricevendo segnali piuttosto evidenti di sottovalutazione delle richieste dei lavoratori e di noncuranza per le difficoltà in cui si trova chi concretamente deve dare corpo a quanto previsto dalla Riforma Cartabia.

Di fronte a questa situazione le OO.SS. scriventi ritengono doveroso richiamare l’attenzione della magistratura, dell’avvocatura e del Consiglio Regionale dell’Ordine degli assistenti Sociali al riguardo delle condizioni operative degli Uffici E.P.E. di Padova Treviso e Venezia e invitano a solidarizzare con i lavoratori di tali Uffici che si riuniranno in assemblea nelle tre sedi in data 20 Giugno 2023 dalle ore 10 alle ore 12.00 con presidio esterno dalle 11.30.

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