Venezia, 8 gennaio 2023 - Il Segretario generale della Fp Cgil del Veneto, Ivan Bernini, commenta la notizia del bando per la copertura di 439 posti nelle Ulss Venete: «Più che un maxi-bando a noi pare un bandino, considerando che nella nostra regione il fabbisogno di personale infermieristico è stimato attorno alle 4.000 unità come espressamente affermato dall’Assessore Lanzarin alla stampa nel settembre 2023. Siamo di fronte da tempo ad una vera e propria emergenza, sia negli ospedali che nelle case di cura e nel territorio: il personale è stremato da turni massacranti e oltre alle lavoratrici e ai lavoratori a farne le spese sono gli utenti».
«I posti assegnati dal bando sono totalmente insufficienti in quanto rappresentano circa un decimo rispetto la reale necessità, senza contare il fatto che nel corso del 2024 ci saranno anche molti pensionamenti. – continua Bernini – Se il concorso è stato tarato solo sul fabbisogno ospedaliero, l’intenzione della Regione è quella di affidare le strutture intermedie, comprese le case della comunità, a soggetti terzi? Come FP Cgil riteniamo che si potesse e si dovesse fare di più, e questo nonostante i vincoli imposti dal Patto di stabilità, vincoli che vengono addirittura peggiorati in rapporto al prodotto interno lordo. Non si può pensare di continuare a non investire nella sanità pubblica e in chi ci lavora: si può decidere fin d’ora che, subito dopo il concorso, vengano chiamati tutti gli idonei che si formeranno nella graduatoria evitando, magari, di fare preselezioni se i numeri saranno ampi. Perché di assunzioni di personale ampi c’è bisogno in questa Regione. L’impegno della Regione Veneto, in occasione a novembre della consegna da parte della FP CGIL di oltre 20.000 firme con la richiesta di un piano straordinario di reclutamento, era quello di considerare prioritario tale aspetto, condividendo la necessità di farsi portavoce nei confronti del Governo per modificare quelle che erano ancora bozze della Legge di stabilità e che evidenziavano tutti i vincoli che hanno determinato l’attuale situazione di crisi. Un impegno non mantenuto che ricadrà su personale e cittadini».