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Todesco (Fp Cgil): Decisione sbagliata. 2.000 operatori già pronti dovranno affrontare un altro concorso. Regione rigida solo con i lavoratori.

Venezia, 21 giugno 2024 - «Una decisione sbagliata quella assunta dalla Giunta Regionale del Veneto e che abbiamo appreso ieri, di NON prorogare la validità delle graduatorie delle Aziende Sanitarie degli Operatori Socio Sanitari in scadenza il prossimo 20 luglio» dichiara Sonia Todesco, Segretaria Fp Cgil Veneto.

«Sbagliata perché impone agli oltre 2.000 Operatori idonei in graduatoria di rifare un altro concorso pubblico, con costi e fatica che nulla aggiungerà a quanto era già a disposizione delle aziende ma sbagliata anche perché dà la misura di quanto rigida sia questa Giunta Regionale. Attenta all’art. 35 D.Lgs 165/2001, ma distratta su quanto la Corte Costituzionale ha più volte affermato sulla facoltà in capo alle regioni di disciplinare diversamente dalla normativa nazionale i termini di utilizzabilità delle graduatorie concorsuali» attacca Todesco.

La Regione Toscana ha saputo sfruttare questa facoltà ed ha prorogato la graduatoria degli OSS, approvata nel 2022, di un ulteriore anno, rispetto ai due di validità proprio per non disperdere l’opportunità, i costi e le fatiche. Il Veneto NO. Il Veneto è sempre pronto ad abbracciare rigidità quando gli interessati sono i lavoratori.

«Siamo convinti che il motivo sia sempre lo stesso – prosegue Todesco - la richiesta di attenzione che le case di riposo stanno ponendo in continuazione alle assunzioni di OSS e Infermieri da parte della sanità regionale che sguarnirebbero le loro strutture. Un sistema, quello della residenzialità per anziani dal quale tutti vogliono scappare e che non riesce a trovare e proporre soluzioni se non quelle di bloccare le assunzioni in sanità, come se lì fossero rose e fiori, per evitare le fughe».

«Sono anni che il problema esiste – sottolinea la Segretaria della Fp Cgil - ma anziché domandarsi come mai i lavoratori scappano da queste strutture dove le retribuzioni sono oltremodo miserabili e i carichi di lavori insopportabili, non passa giorno che le varie direzioni non chiamino i sindacati per informarli che di lì a poco ai lavoratori verrà cambiato il contratto! In peggio naturalmente. E non passa giorno che standard di personale e carichi di lavoro siano rispettati. Con la compiacenza di tutti i livelli territoriali e regionali. Sempre disposti a capire le ragioni dei gestori».

«Forse è arrivato il momento di non sacrificare più la sanità per aiutare il sistema delle case di riposo, a prescindere da un vero coinvolgimento della regione sui controlli e sull’utilizzo delle risorse che vengono erogate a queste strutture. I bilanci di questo sistema NON interessano alla nostra Regione attenta solo a commuoversi di fronte alle lacrime di chi gestisce le risorse. Mai a quelle dei lavoratori e degli utenti.

La nostra battaglia non si fermerà! In tutte le sedi spiegheremo quanto poco lungimirante e ingiusta è la nostra Regione!!!» conclude.