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La situazione della Casa Circondariale di Venezia è drammatica, la testimonianza di ciò è data dall’ennesimo suicidio avvenuto all’interno del carcere Veneziano, che vanta in negativo il numero di suicidi di detenuti più elevato all’interno del Distretto del Triveneto. Come il sovraffollamento e la scarsità di personale anche i suicidi in carcere non smuovono la compagine politica di governo che, anziché affrontare i problemi e la sofferenza sia di chi lavora in carcere e di chi è detenuto, essi si limitano a proclami senza dare soluzioni ai problemi. Molte sono le visite che i sottosegretari fanno all’interno delle carceri italiane, tra cui anche quelle venete, ma nient’altro poiché terminata la visita essi si dimenticano della grave condizione lavorativa in cui i poliziotti penitenziari, educatori, funzionari contabili, amministrativi e direttori vivono giornalmente.

La Casa Circondariale di Venezia ha una capienza di 160 detenuti, ma allo stato attuale i detenuti presenti sono 270, che sono stipati anche in tre in stanze che ne prevedono due. A fronte di una presenza elevata di detenuti si ha un numero di poliziotti penitenziari presenti che è di 147 unità, esso è costretto per garantire la sicurezza a svolgere prestazioni di lavoro straordinario che, a fine mese supera anche le sessanta ore per arrivare a fine anno con un cumulo di ore di straordinario oltre le seicentocinquanta ore non sempre vengono pagate e che spesso, anzi mai, il personale non riesce a recuperarle con i riposi. Va evidenziato che all’interno della Casa Circondariale di Venezia vi è presente un forte turn over di personale, questo fa si che si ha personale di polizia penitenziaria molto giovane e con poca esperienza, che in certi momenti esso viene chiamato anche a svolgere funzioni superiori, che comportano molta responsabilità. Sempre a far fronte di un numero così elevato vi è anche una carenza di personale infermieristico e medico. Nelle ore notturne, spesso il medico viene chiamato dal personale di Polizia Penitenziaria di visitare il detenuto che sta male, esso in alcuni casi lo visita all’interno della propria stanza.

Presenza di detenuti con problemi psichiatrici all’interno della Casa Circondariale di Venezia mettono a dura prova il personale di Polizia Penitenziaria in particolare quello più giovane che, come per il personale più anziano non sono preparati a gestire questi detenuti.

Il sovraffollamento, carenza di personale di Polizia Penitenziaria, funzionari contabili e altri amministrativi, la presenza di detenuti con problemi psichiatrici i molti suicidi in carcere è il riflesso di una compagine governativa che dei problemi del carcere non è interessata e non si assume le proprie responsabilità, oltre a non trovare soluzioni, ed è per questo che, come Sindacato, denunciamo questa assenza e mancanza di volontà.