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Fp Cgil: «Assessora Besio: obiettivo raggiunto, nessuno vuole più venire a lavorare a venezia!»

A seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa - dichiara Paolo D’Agostino per la FP CGIL di Venezia - sulle mancate sostituzione del personale nelle Scuole del Comune si è intensificato un proficuo rapporto con i genitori che ci stanno puntualmente segnalando quel che accade nelle scuole comunali.

Fra le scuole con più sofferenza troviamo sicuramente nidi come l’Arcobaleno e l’Aquilone ma anche le scuole dell’infanzia Comparetti, Volpi e la struttura di Sant'Elena: un unico comune denominatore: il personale non è mai sostituito, neppure per eventi lunghi e noti al Comune come infortuni significativi e assenze per maternità - continua D’Agostino per il Sindacato del Pubblico Impiego Veneziano. 

Una carenza segnalata di oltre 11 unità stabili fra nidi e infanzia che, se sommata alla carenza di personale ausiliario in carico alla partecipata AMES arriva a ben oltre 30 unità complessive di personale mancante nei servizi educativi del Comune.

Siamo preoccupati per i bambini della città - attacca il sindacalista - che da diverso tempo non vedono garantita alcuna continuità educativa e fra i genitori si arriva a parlare di ritiro dei bambini dalle scuole in favore di strutture con più garanzie di personale. Da diversi mesi, infatti, assistiamo a continui spostamenti di lavoratrici che, nel caso delle scuole dell’infanzia, si traduce per giorni nella ridistribuzione dei bambini di intere classi fra le sezioni limitrofe, abbandonando così le insegnanti di riferimento ed i progetti educativi iniziati a Settembre.

Non si tratta solo di carenza di personale, cronica in tutta la regione, ma di una mancata attrattività di questo Comune che ormai è conosciuto in tutta la regione come il Comune dei lavoratori jolly in cui si viene continuamente spostati di scuola per garantire il rapporto numerico previsto dagli accordi sindacali.

Di recente il Comune ha imposto - in maniera del tutto arbitraria e senza necessità legale - a oltre due terzi del personale di inserire nel proprio contratto una chiara clausola che consentirebbe al Comune di spostare il personale in qualsiasi momento, clausola che abbiamo contestato chiedendo spiegazioni e che il Comune non ha mai giustificato.

Una situazione inaccettabile - conclude D’Agostino per il Sindacato dei Lavoratori del Pubblico Impiego di via Ca’ Marcello - che non lasceremo correre.

Intensificheremo il rapporto con i genitori e costruiremo ogni alleanza possibile per la salvaguardia di un servizio che è stato fra i primi in Italia per qualità e innovazione e che negli ultimi anni ha visto un crollo verticale che non accenna a invertire la tendenza.

Il Comune stabilizzi il personale precario che ha già lavorato con noi almeno 36 mesi, scorra immediatamente le graduatorie in essere e pubblichi in fretta un nuovo concorso in categoria D anche per le colleghe del nido. 

Chi ha inteso barattare il futuro dei bambini per un pugno di euro ha commesso un grande errore, sono a rischio la storia e il futuro dei nostri servizi.