Fp Cgil Veneto: va data priorità a questo settore per evitare il collasso delle strutture
Venezia, 25 settembre 2020 - Sono trascorsi circa 216 giorni da quando il covid-19 si è drammaticamente palesato nella nostra regione. La situazione oggi è diversa ma non per i circa 329 Centri di Servizio per anziani. Anzi, per queste strutture, in parte pubbliche in parte private, l’attività non è mai ripartita e per talune di esse c’è il rischio crollo. Un crollo che ricade su famiglie, servizi e lavoratori, auspicando che con l’inverno non si ripresenti l’emergenza pandemica con medesime caratteristiche trascorse.
“Né drammatizzazione né allarmismo - precisa la Fp Cgil Veneto - ma i segnali per dare priorità assoluta a questo settore ci sono tutti. E talune scelte operate, a partire dalla organizzazione della prossima giunta regionale, forse meritano di essere riflettute e valutate. Sanità e Sociale sono settori troppo complessi per poter immaginare di stare in capo ad un unico assessorato; è manifesto che non stiamo mettendo in discussione l’Assessore alla quale stava in capo la gestione, stiamo esprimendo un punto di vista rispetto all’organizzazione di due settori fondamentali nella tutela della salute pubblica di 5 milioni di persone”.
“In attesa delle procedure che consentano al Presidente Zaia di insediare la nuova giunta e considerando che in questa fase si garantisce continuità con gli assessori uscenti, è urgente però affrontare alcune questioni già critiche ed altre che si stanno manifestando in seguito a recenti provvedimenti deliberativi che, oggettivamente, vanno se non altro chiariti nelle loro modalità applicative - sottolinea l’Organizzazione Sindacale - a partire dal finanziamento e dai contributi alle strutture che rischiano seriamente l’instabilità finanziaria e dai provvedimenti legati alla presenza del “Direttore Sanitario ai fini della sorveglianza sanitaria” che rischia di appesantire ulteriormente costi, sostenibilità delle strutture – stima oltre 9 milioni l’anno – e di incerta, oltre che opportuna, fattibilità. Rimane nervo scoperto, peraltro, la questione legata alla carenza diffusa di personale che aveva pur visto un impegno di avvio dei tavoli in seguito alle iniziative unitarie dei sindacati Cgil Cisl Uil di categoria”.
“Se le azioni messe in atto finora hanno l’obiettivo di essere pronti ad affrontare la pandemia comunque si manifesti, è prioritario intervenire subito anche su questi temi con la volontà di aggiornare e modificare quei nodi che già si stanno palesando” conclude la Fp Cgil Veneto.