Come Cgil crediamo che si debba fare la giusta lotta senza remore ai cosiddetti “furbetti del cartellino” ma riteniamo allo stesso modo che vada premiato chi onestamente lavora con dedizione e passione.
Andando a guardare i numeri ed in particolare quelli sull’assenteismo per malattia, possiamo constatare che proprio la nostra Regione si attesta tra le migliori in Italia e questo ci dimostra che nel colpire le poche mele marce dobbiamo anche avere la capacità di valorizzare i tanti lavoratori che, solo con la loro professionalità e dedizione, tengono in piedi un sistema dei servizi pubblici che ha visto tagli crescenti ai trasferimenti e un costante blocco delle assunzioni.
È necessario anche che gli enti mettano in campo tutti gli strumenti utili a favorire il benessere organizzativo e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Serve che le Amministrazioni monitorino costantemente la qualità del lavoro e per questo auspichiamo, anche dopo i recenti e gravi fatti di cronaca giudiziaria, che l’Ente Regione riprenda la propria indagine sul benessere organizzativo ferma al 2015. L’indagine faceva emergere un forte senso di appartenenza all’Ente ma un malessere molto diffuso e non possiamo pensare che per queste ragioni non si sia più fatta. Le analisi sulla qualità del lavoro nelle pubbliche amministrazioni servono anche a contribuire ad offrire servizi pubblici di qualità perché, è evidente, che dipendenti dei servizi pubblici che lavorano in un contesto positivo, ad esempio in sanità, contribuiranno anche a garantire servizi di maggiore qualità.
I dipendenti degli enti locali del Veneto, secondo i dati del conto annuale della Ragioneria dello Stato aggiornati al 2016 risultano essere tra quelli con meno assenze per malattia durante l’anno avendo una media di 6,5 giorni gli uomini e 7,7 le donne.
Un dato ben al di sotto della media nazionale di 9 gg. per gli uomini e 10,6 le donne.
Anche nella Sanità il Veneto è sotto la media nazionale (8,7 gli uomini, 11,5 le donne) con 6,6 per gli uomini e 8,9 per le donne.
In particolare le donne sono quelle che hanno il tasso di assenza media per malattia tra i più bassi d’Italia ed essendo il personale prevalente nel nostro sistema sanitario questo dato ha un evidente riflesso anche sulla continuità e sulla qualità della nostra assistenza.
Interessante rilevare come negli Enti Locali il tasso di malattia a livello regionale è ben al di sotto anche di quello di regioni cosiddette virtuose come Emilia Romagna (7,8 i maschi, 9,4 le donne) e Toscana (7,5 e 9,6), e ben lontano dagli standard di regioni considerate meno efficienti come Campania (9,4 e 13.8) o Lazio (8,6 e 10,8).
Per tutte queste ragioni auspichiamo che le forze politiche e le istituzioni del nostro territorio aprano un vero confronto per valorizzare il personale delle pubbliche amministrazioni che nonostante negli anni sia diminuito, sia più anziano e spesso non venga motivato è la spina dorsale della qualità dei servizi che quotidianamente vengono offerti ai cittadini.
11 luglio 2018.